ricevimento 4 novembre

Sarò di nuovo in università il
novembre prossimo.

Ricevimento studenti dalle 11.30 alle 13.30.

Nel pomeriggio, alle 15.30, apertura degli incontri di montaggio.
(Come non sai di che si tratta... guarda qui)

pensieri passati, sempre presenti

Ho cominciato a sperimentare il blog come strumento di lavoro durante il corso del 2007.
Oggi chiuderò quel blog, ma ho importato qui - una versione aggiornata di quell'esperimento - la maggior parte dei post del 2007 e del 2008.
Penso che la memoria vada coltivata e mi dispiaceva disperdere quel piccolo patrimonio di informazioni, pensieri, scambi di opinioni che sonnecchiava in un posto semidimenticato della rete.
Tutti i post di quel vecchio blog sono prima del "pronti? via!" con cui ho dato inizio a questo nuovo esperimento. Buona lettura ai curiosi.

"chi mangia fa mollica"...

...ma qui da un po' di tempo ci stiamo cibando solo di molliche.


Aggiornamento al post precedente. Ancora su un certo modo di fare notizie.

Sapete che il direttore di Mattino cinque, Claudio Brachino, poi si è scusato.
E lo ha fatto iniziando proprio con la frase che ho usato per intitolare questo post: chi mangia fa mollica. Si può sbagliare, insomma.
Giusto.
Poi però ha proseguito il suo editoriale.
Ancora una volta mi permetto di usare un commento di un altro blog, quello di Fausto Colombo. Trovate tutto qui, compreso il video delle "scuse" di Brachino.

Io non ho molto altro da aggiungere.

Salvo un dettaglio. Guardate sullo sfondo, l'ora. L'editoriale va in onda dalle 9.58 alle 10. Certo, poi è stato ripreso e commentato da tutti: ma qual è il pubblico a cui si rivolge (e in maniera diretta) a quell'ora?
E siamo sicuri che la raffinata analisi ospitata da Colombo sul suo blog - che condivido completamente - sia la stessa che può fare quel pubblico?
Magari, invece, il tipo di argomentazioni e le forme retoriche usate da Brachino, facilmente smontabili da una lettura attenta, non sono affatto mistificanti per il suo pubblico, il pubblico di Mattino Cinque: anzi assecondano linee di ragionamento comuni e diffuse. E, alla fine, ribadiscono il messaggio indiretto che il servizio aveva proposto, stavolta in modo palese.
Così il cerchio si chiude. E noi continuiamo a dividerci poche molliche.

dov'è la notizia?

Capiamoci. Questo sito ha l'impostazione di un blog e quindi credo che possa essere interessante usarlo anche come "diario pubblico" e non solo come bacheca di annunci. Del resto, guardare il mondo dei media offre costantemente spunti di riflessione: sulla nostra società, sui media stessi, sulla loro funzione e sul modo in cui questa funzione si trasforma.
Ecco allora una cosa di questi giorni su cui occorre riflettere. Non sono il primo, naturalmente, e non credo che sarò l'ultimo. Fra le cose che ho letto, sarà sufficiente riportare il solo commento di Fausto Colombo, asciutto e diretto.
Ecco di che cosa sto parlando.

Questo è qualche cosa che la televisione non può fare quando decide di fare informazione.
Perché?
Non userò parole di indignazione civile (che pure non sfigurerebbero in questo contesto) ma mi (e vi) chiederò solo: dov'è la notizia?
La notizia non può certo essere nelle immagini di una persona che aspetta il suo turno dal barbiere e che passeggia fumando qualche sigaretta.
La notizia non può essere nemmeno il colore delle calze indossate da quell'uomo. E' forse nel fatto che quel colore mal si sposa con il resto dell'abbigliamento? No. Il servizio non era un servizio di moda.
Allora la notizia è forse nella frase di apertura del servizio? La cronista ci informa infatti che la persona i cui passi sta seguendo con tanta attenzione è un giudice che ha appena condannato il network che trasmette il servizio.
Forse, dovrei levare quel forse.

19, 20, 21 ottobre

Il 19, 20 e 21 ottobre sostituirò il prof. Crainz nelle lezioni di storia contemporanea e storia dei media.

Nel corso di storia contemporanea si parlerà di costruzione delle identità nazionali, delle vicende dell'Italia liberale e si accennerà ad alcuni elementi della storia degli Stati Uniti fino alla prima guerra mondiale.

Nel corso di storia dei media si continuerà il discorso iniziato la scorsa settimana sulle origini della radio e si farà un veloce excursus sulla storia del giornalismo dalle origini fino all'inizio del '900.
Poi ci si concentrerà sull'Italia fascista e sul suo sistema dei media, iniziando un discorso che non potrà certo esaurirsi in questa settimana.

Prima e dopo le lezioni sarò a disposizione degli studenti per informazioni, spiegazioni e approfondimenti.

pronti? via!

Mi sembra che ci sia tutto quello che serve.
Proviamo?
Proviamo.

Si parte.
 
Andrea Sangiovanni © Creative Commons 2010 | Plantilla Quo creada por Ciudad Blogger