Tra luoghi e mestieri, il giorno dopo (quasi una recensione)

Come vi avevo annunciato, ieri sono stato alla Casa della Memoria e della Storia di Roma per presentare Tra luoghi e mestieri, il libro pubblicato dalle edizioni Ca' Foscari e curato da Gilda Zazzara.
E' stata una bella occasione per discutere di lavoro, precarietà, identità, ma non è stata certo una presentazione - come dire? - ordinaria.
"Ragazzi, è stata una bella cosa. Non so esattamente cosa, ma è stata bella", ci hanno detto dal pubblico alla fine.
In effetti, assenze e presenze impreviste hanno finito per stravolgere il classico modulo della presentazione dei libri:
il moderatore introduce
parla il primo relatore
parla il secondo
"ci sono interventi dal pubblico?"
silenzio
"allora grazie a tutti".
E alla fine abbiamo fatto pure un piccolo aperitivo con il pubblico, in cui la discussione è continuata a piccoli gruppi, mischiandosi con le chiacchiere sull'attualità politica.
Naturalmente, non ho potuto usare il testo che avevo preparato. E allora lo metto qui sotto, quasi come se fosse una recensione.
Chi fosse interessato, può continuare dopo il salto.
Chi invece vuole leggersi il libro può seguire il link, perché la casa editrice lo ha pubblicato in forma digitale e gratuita.

Tra luoghi e mestieri: lunedì 24 febbraio

Lunedì 24 febbraio sarò alla Casa della memoria e della storia di Roma (Via S. Francesco di Sales, 5) per presentare questo libro.

Cominciamo alle 16, e avrò il piacere di parlarne con tre delle autrici (Gilda Zazzara, Eloisa Betti e Stefania Ficacci) e con Giovanni Contini.
Si tratta di un volume a più mani (gli altri autori sono Stefano Gallo, Maria Porzio e Eloisa Betti) che raccoglie alcuni saggi sul lavoro scritti da ricercatori giovani dal punto di vista anagrafico ma maturi per le capacità di ricerca e analisi.
Naturalmente, qui non vi anticipo niente di quello che dirò: se siete interessati - e siete a Roma - venite anche voi alla discussione.
Però voglio segnalarvi qualche elemento in più per inquadrare il libro (e magari farvi venire un po' di curiosità).
I saggi affrontano alcuni temi del lavoro: e già questo è un punto a loro favore, in epoca di deindustrializzazione, esternalizzazioni e lavoro che, dopo essersi fatto immateriale, sembra farsi sempre più evaniescente. Ma lo fanno raccontando lavori tanto inusuali (non perché poco frequenti ma perché poco indagati) quanto interessanti: i mille mestieri dei quartieri popolari di Roma, i lavoratori del mare di Torre del Greco, le rammendatrici vicentine e così via. E lo fanno soprattutto attraverso gli strumenti della storia orale, da una prospettiva che non si può più definire insolita ma che, più la si usa più continua a rivelarsi ricca dal punto di vista euristico.
 Del resto, le ricerche nascono all'interno di un seminario dell'Università Ca' Foscari di Venezia chiamato "Ascoltare il lavoro" (qui il programma dell'edizione 2013), un'iniziativa che ormai ha qualche anno e che mi auguro continuerà a lungo. Anche perché ascoltando questi lavori del passato (il cuore dei racconti si situa tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta) continuiamo a porci domande sui lavori di oggi, ma anche sul modo in cui il lavoro e i suoi mondi sono stati raccontati fin'ora, all'ombra di idee e categorie la cui compattezza sembra venire sempre più erosa dalle ricerche di oggi.

Ci vediamo lì, allora. (questa è la locandina: se ci cliccate sopra si ingrandisce)
Oppure - forse - ci rileggiamo da queste parti, così vi dico com'è andata e vi racconto qualcosa di più sul libro.
 
Andrea Sangiovanni © Creative Commons 2010 | Plantilla Quo creada por Ciudad Blogger