...nel frattempo

...e mentre le cose da dire, da commentare e da analizzare si accavallavano, arrivava il giorno.
Il tema è importante.
La prospettiva affascinante.
Il progetto ambizioso.
Lo presentiamo domani alle 10.30.

Noi ne riparleremo ancora.

due anni di sentimenti, pensieri, riflessioni

Sono quasi due anni.
Due anni dalle 3.32 di una notte in cui un mondo che pensavo di conoscere per averci passato del tempo, per averci studiato, per averci camminato su e giù, preceduto dal respiro che gelava nell'aria e seguito dal suono dei passi sull'acciottolato, per averci trascorso lunghe ore chino su carte e appunti di un tempo remoto, è venuto giù.
Nei due anni successivi ho forse imparato a conoscerlo meglio di quanto non avessi fatto fino ad allora.
Ne ho parlato e ne ho sentito parlare, ne ho letto e ne ho scritto, forse anche senza poterlo davvero fare, con quel poco di presunzione che ti fa sentire investito da un dovere civico anche quando sei solo spettatore.
Ma in questi due anni non siamo stati solo spettatori. Perché L'Aquila ci riguarda davvero tutti, come aveva scritto Guido Crainz su Repubblica il 24 giugno 2010:
Una nazione che non sente il bisogno di essere realmente e assiduamente vicina a una propria parte ferita rischia di smarrire, e forse sta già smarrendo, la propria ragion d'essere più profonda.
E allora occorre parlarne ancora.
Per saperne un po' di più.
Per capire un po' meglio.
Per ricordare ancora.
Per cercare di fare qualcosa di più.

All'università ne parleremo domani, martedì 5 aprile, alle 15.30, presentando questo volume della rivista "Meridiana"
E poi continueremo a cercare di capire, e di vedere meglio quello che abbiamo già avuto davanti agli occhi ma che forse non abbiamo osservato con attenzione, il giorno successivo, mercoledì 6 aprile, alle 10.30. Lo faremo insieme a Paolo Pisanelli, presentando e discutendo il film Ju tarramutu
 e insieme agli studenti del Laboratorio di comunicazione multimediale con cui, quest'anno, abbiamo deciso di lavorare proprio sul terremoto de L'Aquila.

Nello stesso giorno inaugureremo anche una piccola mostra fotografica, realizzata da alcuni di quegli studenti, che si propone di mostrare - e riflettere - sullo stato delle cose. Rimarrà a disposizione di chi la volesse visitare per una decina di giorni, al quarto livello di Scienze della comunicazione. E' il nostro modo per continuare ad esserci, a pensare, a non lasciar cadere la cosa.
 
Andrea Sangiovanni © Creative Commons 2010 | Plantilla Quo creada por Ciudad Blogger