Riepilogo tg5 serale della settimana dal 06-04 al 12-04

I tg di questa settimana sono stati (purtroppo) inevitabilmente quasi totalmente monopolizzati dalla trattazione di un unico argomento, la cronaca del terremoto in Abruzzo. Un evento drammatico di tale portata ha comportato anche una modifica nella strutturazione solita del tg. 4 giorni su 7 il tg non è stato aperto con i titoli più importanti della giornata, bensì con una copertina dedicata al racconto della catastrofe abruzzese. Tutti i tg tral'altro, sono durati anche fino a 5 minuti in più dell' usuale mezz'ora.  Nei 3 giorni in cui il tg è stato aperto con i titoli (in numero di 6) essi hanno riguardat0 :

  • 10 volte il TERREMOTO

  • 1 volta la CRONACA BIANCA

  • 1 volta la CRONACA GIUDIZIARIA

  • 1 volta l'ECONOMIA

  • 2 volte la CRONACA NERA

  • 2 volte la RELIGIONE

  • 1 volta lo SPORT

  • 1 volta la TV.


 Le 4 copertine sono durate mediamente 2'20, ma la lunghezza è stata piuttosto variabile. Dal 1'30 della copertina di Lunedì ai 3'00 di quella di Venerdì, dedicata ai funerali delle vittime. Entrambe avevano anche una titolazione. Ognuna di queste copertine è partita semplicemente con le immagini riprese nei luoghi del disastro e con rumori,voci e suoni esclusivamente ambientali. In un secondo momento poi le immagini sono state accompagnate dal commento del giornalista che l'ha realizzata e da eventuali interviste significative agli Aquilani. La scelta di far cominciare le copertine solo con i rumori ambientali ha lasciato l'impressione della cronaca in presa diretta (anche se le immagini sono registrate) e se possibile ha enfatizzato ancora di più la già terribile drammaticità  delle immagini.

Come già accennato i tg sono stati quasi inevitabilmente e giustamente monotematici.  Le notizie sono state mediamente 17 a tg, ma la maggior parte vertevano sullo stesso argomento. Ad esempio nell'edizione di Lunedì sera (primo tg serale dalla scossa di terremoto) sono 1 notizia su 14 è stata di diverso argomento ed ha trattato la CRONACA GIUDIZIARIA. L'edizione di Giovedì è quella che più di altre ha toccato anche settori diversi. 8 notizie su 20 hanno riguardato:

  •  RELIGIONE

  • CRONACA BIANCA (2)

  • CRONACA GIUDIZIARIA

  • CRONACA NERA (2)

  • ECONOMIA

  • POLITICA INTERNA (servizio politico).


I tg sono durati di più perchè ad alcune notizie è stato dedicato un tempo particolarmente lungo (rispetto alla media solita di 1'30- 1'40). Questo è dovuto al fatto che, dato l'argomento trattato (il terremoto), esse sono state costruite non semplicemente con dei servizi ma anche e soprattutto con i collegamenti effettuati con i numerosissimi inviati dislocati nelle varie tendopoli allestite. La presenza fissa e continuativa di questo consistente numero di inviati sul posto ha consentito al tg, a volte con degli aggiornamenti  minuto per minuto, di fornirci una cronaca in presa diretta completa e precisa degli avvenimenti in corso in Abruzzo.

 Un esempio di come è stata costruita una notizia :

Si parte con il collegamento con uno degli inviati, inizialmente sentiamo il suo commento mentre lo vediamo da solo sullo sfondo della tendopoli o di una strada pressocchè deserta. Poi ad un certo punto partono anche delle immagini che accompagnano il suo racconto. In un terzo momento l'inviato lancia un servizio (o il qualche caso addirittura 2) realizzato in giornata indifferentemente da lui o da un suo collega. Dopo il servizio l'inviato riprende la linea per un ulteriore commento a ciò che è stato mandato in onda. Prima di restituire la linea al conduttore in studio l'inviato eventualmente risponde a delle domande dell'anchorman su alcuni aspetti che probabilmente non sono abbastanza chari per chi non si trova sul posto. La durata media di ognuno di questi collegamenti è di 3' 30 ciascuno. In ogni tg mediamente 2-3 notizie sul terremoto sono costruite in questo modo.

Le restanti notizie sul terremoto ci sono fornite in due modi differenti.

 Si può  scegliere (primo modo) semplicemente di presentarle con dei rapidi aggiornamenti degli inviati, oppure con delle interviste realizzate in diretta dagli stessi inviati con gli operatori della macchina dei soccorsi o con personalità del mondo politico direttamente coinvolte dall'evento (es. il Sindaco de L'Aquila, il Presidente della Regione Abruzzo ecc..).

Si può decidere invece (secondo modo) di presentare le notizie  semplicemente con l'usuale strumento del servizio. Molti dei  servizi riguardanti il terremoto hanno avuto una peculiarità rispetto ai servizi che trattano quotidiamente di tutti gli altri argomenti. Al loro interno è stata sempre ben visibile la figura del giornalista (che nei servizi dei tg delle settimane passate 9 volte su 10 non si vede) che in pratica sembra partecipare insieme a noi all'evento e alla scoperta delle notizie buone o cattive.

 Esempi: il giornalista che entra nelle case insieme ai vigili del fuoco e ci racconta lo stato in cui si trovano, il giornalista che percorre le strade devastate de L'Aquila di notte affianco agli uomini che operano contro lo sciacallaggio, il giornalista sull'elicottero con le Forze dell'ordine  che sorvola i territori colpiti, il giornalista che si intrufola dentro una tenda per raccontarci la giornata di sfollati e di volontari, il giornalista che si reca negli alberghi della costa ed incontra (e ci fa incontrare) i terremotati che vi sono ospitati.

Tra i restanti servizi, in cui non compare la figura del giornalista, si può distinguere tra due tipologie. Ci sono quelli in cui vengono sintetizzate le dichiarazioni rilasciate in conferenze stampa dalle figure istituzionali del Paese e della Regione riguardo i provvedimenti da prendere per affrontare l'emergenza. Es: I servizi costruiti con le dichiarazioni del Presidente Napolitano, di Berlusconi, Schifani, Fini, Chiodi, ecc.. L'altro tipo di servizio, sicuramente quello che ci da più degli altri il senso della tragedia, è quello costruito con le storie della vita di alcune delle vittime del terremoto.

Nell'arco della settimana tutti gli altri argomenti sono più che altro residuali. Vengono presentati alla fine del tg, con una lunghezza anche più ridotta del solito, e non vi è una gerarchia visibile tra i settori che si è scelto di trattare, che variano quotidianamente.

1 commenti:

specchinfiniti ha detto...

Nei giorni scorsi ho spesso pensato a come i media stavano raccontando quanto accadeva in Abruzzo: il 6 la televisione di casa mia - fatto raro - è stata sempre accesa, sui canali all news per capire meglio l'entità di quello che era successo.
Da quanto ho potuto vedere allora, e nei giorni successivi, dal mio punto di osservazione (e mai come in questi casi si riscopre la parzialità del proprio angolo visuale), durante l'emergenza la televisione ha svolto la sua "mission" di servizio pubblico (quella pubblica) e di finestra sul mondo (le altre) in un modo che mi è sembrato buono. Certo, con errori e incompletezze: ma anche questi contribuivano a dare una sensazione di realtà, di verità, che - nei giorni successivi - e poi a distanza di una settimana, due settimane e oltre, si è andata smarrendo.
La televisione, insomma, ha ricominciato a "fare la televisione", e la finestra sembra essersi ritrasformata in uno specchio opaco: non più il racconto della realtà, come era stato all'inizio, ma la costruzione della realtà.

Ma, appunto, in questo caso un angolo visuale vale un altro. E la vostra percezione qual'è stata?

 
Andrea Sangiovanni © Creative Commons 2010 | Plantilla Quo creada por Ciudad Blogger