Aldo Grasso sulla fiction “agiografica”

Qui il video

Sarebbe interessante cononoscere i pareri di tutti, la conclusione di Grasso è piuttosto forte.

2 commenti:

fabiofidanza ha detto...

Io ho usato la sua stessa chiave di lettura: la fiction su Di Vittorio potrebbe essere stata scritta durante il governo di sinistra.
Grasso lancia la provocazione ma non da alcuna interpretazione personale sui meccanismi che legano scrittura dei programmi e lottizzazione.

Io non ho visto la fiction in questione, quindi non sono in grado di effettuare un'analisi del potenziale messaggio politico. La sua analisi d'altronde potrebbe rendere il lavoro compatibile con la linea dell'attuale governo.

Mi chiedo, senza sapermi dare una risposta: può la fiction diventare uno strumento sottile di comunicazione di massa, più subdolo degli altri? Se così fosse la forma agiografica risulterebbe più efficace, in quanto di maggiore valenza simbolica, rappresentando una realtà più o meno lontana nel tempo.

E in un momento in cui lo stimolo dell'approfondimento culturale, tanto più storico, sembra essere scomparso nella stragrande maggioranza degli italiani, lo strumento "fiction agiografica" funzionerebbe bene come strumento di revisione, ben mascherato con una facciata pedagogica (presumibilmente ancora appetibile ai più, quantomeno come ispirazione alternativa e chic al pallone per i discorsi dell'Aperitivo).

In giro si leggono già analisi di parte (e non potrebbe essere altrimenti, da noi) che additano il racconto della vita di Di Vittorio come fortemente focalizzato sugli eventi privati e molto meno sulle tappe politiche.
È una critica che echeggia spesso sulle opere di questo genere prodotte dalla RAI, e avallerebbe la tesi di una divulgazione storica "light", senza pesantezze aggiunte (o meglio, con pesantezze tolte).

Come spesso accade di questi tempi, si fa fatica a credere reali certi scenari della comunicazione, e si preferisce pensare che si tratti di mere coincidenze.
Certo è che discuterne in molti potrebbe ridurre di un po' quel limite strutturale legato a una visione parziale dei prodotti e della loro genesi (e farmi sentire meno l'Orwell dei poveracci).

fabiofidanza ha detto...

Penso che il Corriere abbia cambiato la collocazione del video, vi conviene cercarlo sotto "Corriere TV" con "aldo grasso fiction".

 
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