Trent'anni dopo

La televisione italiana sta profondendo energie per ricordare Aldo Moro a 30 anni dal rapimento e dall'uccisione per mano delle BR. Dopo una bella puntata speciale di Ballarò sul terrorismo (con emozionanti passaggi della lettura pubblica che Zingaretti ha fatto all'Auditorium di Roma dello splendido libro di Mario Calabresi Spingendo la notte più in là) e dopo uno speciale Enigma, nei giorni scorsi la Rai ha tramesso un altro approfondimento, uno Speciale TG1 intitolato Se ci fosse luce sarebbe bellissimo, un titolo evocativo che riprende una delle frasi delle lettere di Moro.
Ne hanno parlato sia Aldo Grasso che Antonio Dipollina, i critici televisivi dei due principali quotidiani, rispettivamente "Corriere della Sera" e "Repubblica".
Ecco i loro testi.
Grasso scrive

Il pregio più grande di «Se ci fosse luce sarebbe bellissimo», lo speciale del Tg1 a cura di Alberto Melloni e David Sassoli dedicato alla strage di via Fani e al rapimento di Aldo Moro (domenica, Raiuno, ore 23.50), è quello di aver tentato un azzardo linguistico inconsueto per i programmi di approfondimento. Nato da una riflessione del gruppo bolognese della Fondazione per le scienze religiose, il lavoro ha cercato non solo di ricostruire la sequenza di quel drammatico rapimento, la vicenda umana dello statista e dei sui familiari, l' abbandono delle famiglie degli agenti della scorta da parte delle istituzioni, ma si è interrogato continuamente sul senso della memoria. Ricordare significa non dimenticare i fatti ma anche la lingua dei sentimenti: per questo lo schermo televisivo è stato tripartito. A sinistra c' è lo statista colto nel momento pubblico dei suoi discorsi (parla una lingua desueta, quasi incomprensibile); al centro il resoconto dei media, il materiale d' archivio, le terribili immagini della sparatoria; a destra, infine le interpretazioni, i commenti, i tentativi di spiegazione. Nel bel mezzo dello studio una cella di garza, un metro per tre, ricordava quella reale in cui Aldo Moro è stato tenuto prigioniero, mentre su alcune tribune sedevano Agnese Moro, Maria Ricci, vedova di un agente ucciso in via Fani, Miguel Gotor, lo storico che ha pubblicato un' edizione critica delle lettere di Moro. La sfida più interessante è stata quella di rispondere alla complessità della vicenda con la complessità dell' esposizione linguistica. Da segnalare, per il trentennale della morte di Moro, le 60 ore di programmazione di RaiSatExtra (gli ultimi 55 giorni raccontati attraverso i tg) e le conversazioni radiofoniche di Corrado Guerzoni (Radiodue, dal 24 marzo), il suo più stretto collaboratore, non dimenticato conduttore di «Radiodue 3131». Da non perdere.

Questo invece è quanto dice Dipollina:
Aldo Moro senza "il caso Moro". Senza, cioè, l'infinito campionario di ricostruzioni, dietrologie e appelli a diradare dopo trent'anni i segreti e il non detto. Era lo scopo che si proponeva domenica in tarda serata lo "Speciale TG1": sono giornate di ampie ricorrene mediatiche, in tv ognuno sceglie la propria angolazione. Nell'occasione, non si voleva certo cassare il gran finale tragico di una storia politica: piuttosto, appunto, cercare un'angolazione abbastanza complessa. Lo schermo diviso in tre parti per quasi tutto il tempo, solo una delle tre, a turno, si animava di immagini e parole: in quella a sinistra c'erano i momenti cruciali del Moro politico e statista, quello che sarebbe entrato dritto nella storia per le qualità di tessitore, aggiratore "a fin di bene" di qualunque questione cruciale e intanto costruttore di scenari complessi quanto decisivi, come quello della convergenza verso la solidarietà nazionale che lo avrebbe perduto. Le altre due fasce dello schermo si animavano per ricordare con sincronia cronistica i momenti più intensi di quei 55 giorni, dall'appello del Pontefice alla tv in diretta di allora - con quello sconcertante tg che annuncia il ritrovamento di un corpo in via Caetani e una voce imperiosa che arriva in interfonico e ordina di interrompere tutto. In studio, David Sassoli con ospiti in un compito arduo di cucitura ma cogliendo spunti importanti su cui si può ragionare col senno di poi. Da segnalare, per una rievocazione impersonale ma molto efficace la serie di puntate in onda su Raisat Extra per i prossimi cinquanta giorni, in parallelo con trent'anni fa, con i tg di allora, ogni giorno alle 13.30.

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