Il convegno - il cui titolo era Italia 1977: ambivalenze di una modernità - andò bene: molte relazioni erano interessanti e lanciavano sguardi non scontati su un anno che è sempre stato difficile raccontare.
Oggi: i frutti di quel convegno hanno preso la forma di un numero monografico della rivista "Mondo Contemporaneo" (n.1/2014). Qui trovate l'indice.
Nel frattempo, il mio intervento ha cambiato titolo.
Più di un anno fa lo avevo intitolato "Amerei dimenticare", prendendo la frase dall'incipit di una scritta su un muro che secondo me spiegava bene il rapporto conflittuale fra mondo giovanile, mondo operaio, lavoro e Pci. («Sopra un muro ho trovato scritto “Amerei dimenticare” e falce e martello, specialmente falce e martello, che nel ’77 era il simbolo del lavoro», diceva la frase).
Ora, per esigenze di maggiore chiarezza, ho preferito cambiarlo con la citazione di un frammento di un verso di Coda di Lupo, in cui De Andrè cantava - ve lo ricordate? -
Ed ero già vecchio quando vicino a Romaa Little Big Horncapelli corti generale ci parlò all'Universitàdei fratelli tute blu che seppellirono le ascema non fumammo con lui non era venuto in pacee a un dio fatti il culo non credere mai.
Se vi interessa, qui, sul sito dell'editore, trovate l'abstract e l'incipit dell'articolo.
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