Seconda settimana (corso di storia dei media)

Ed anche la seconda settimana del corso è passata. Ed io ho già il fiato un po' corto.
La parte iniziale, infatti, mi ha preso più tempo del previsto ma credo di aver posto delle basi abbastanza solide che ci consentiranno di proseguire più rapidamente nelle prossime settimane.
Certo, fra tesi e vacanze pasquali, andremo un po' a singhiozzo ma sono ragionevolmente certo che prima dell'interruzione riusciremo ad arrivare alla seconda guerra mondiale e avremo poi il tempo di dedicarci con più calma al secondo dopoguerra.
Qui sotto trovate un nuovo prezi, una presentazione animata e (novità) sonorizzata: abbiate la pazienza, quando ci arrivate, di fermarvi a sentire i frammenti audio, un gradevole intermezzo - certo - ma anche un piccolo promemoria per alcuni dei processi che vengono raccontati nelle slides.



Come sempre, lo spazio dei commenti qui sotto è tutto per voi: approfittatene.

Note integrative: dal muto al sonoro

Se questo posto deve ricominciare ad essere un luogo di discussione con i miei studenti, una sorta di prosecuzione del dialogo che si intesse a lezione fra noi, allora ecco una buona occasione.

(l'avrai già capito: questo post è rivolto ai miei studenti, ma se sei capitato da queste parti per caso, o se sei uno di quei quindici coraggiosi che mi seguono regolarmente e ti va di leggerlo, vai pure avanti. A me fa piacere. Magari lo farà anche a te) 

In questi giorni a lezione ci stiamo occupando del sistema dei media tra gli anni Dieci e gli anni Trenta. Naturalmente, uno dei temi centrali è il passaggio da un ambiente mediatico muto ad uno sempre più ricco di suoni. Ed è chiaro che, oltre alla radio e alla sua capacità di "organizzare il mondo per l'orecchio", uno degli argomenti di cui discutiamo è il cinema.
Il caso vuole che io abbia a disposizione un bel film di un paio di anni fa a farmi da supporto didattico, The artist di Michel Hazanavicius, vincitore di un elenco lunghissimo di premi fra cui cinque oscar (se proprio volete vedere nominatios e vittorie, basta che facciate un salto qui). 
La visione del film è naturalmente consigliata a tutti (e non solo a quelli che ci devono scrivere su un paper), così come è consigliato dare un'occhiata a questa recensione muta, realizzata dai critici del New Yorker nel  febbraio 2012.


Sono d'accordo? 
Non sono d'accordo? 
Importa poco in realtà, perché questa critica è così ricca di sottotesti da essere un modello di recensione contemporanea.
E, soprattutto, è un notevole spunto di discussione, che coglie in profondità tutta la complessità di un film apparentemente semplice e leggero come The Artist.
Se volete, continuiamo a parlarne nei commenti.

Ritorno alle origini

Quando ho aperto questo blog avevo un solo obiettivo: continuare a tenere aperto un canale di comunicazione con gli studenti che seguivano il mio corso anche oltre le ore di lezione. Poi le cose hanno preso la loro direzione, che non è sempre stata coincidente con il progetto iniziale.
In modo altalenante, però, queste pagine hanno continuato a riflettere l'idea da cui tutto era partito. E' un ritorno ciclico, come le generazioni di studenti e i corsi universitari.
E così eccoci di nuovo alla prima settimana di un nuovo corso. E a sperimentare ancora una volta la funzionalità di questo canale.

Nella nuova pagina che trovate in alto, storia dei media 2012-2013, ci sono il programma d'esame e quello delle lezioni.
Qui sotto, invece, ci sono la presentazione del corso e la lezione introduttiva, un percorso che, attraverso invenzioni tecnologiche e rivoluzioni sociali, porta alla nascita del sistema dei mass media.





Nelle prossime settimane posterò le altre presentazioni, e tutto il materiale, le riflessioni, le integrazioni che potranno essere utili per gli studenti e - magari - incuriosire gli altri lettori casuali di queste pagine.
La pagina dei commenti è lì per voi: non fate i timidi.
 
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